Il TCI a Sant’Andrea e Cairano

SANT’ANDREA DI CONZA
E CAIRANO (AV)
DOMENICA 3 SETTEMBRE 2023
In esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano visita a Sant’Andrea di
Conza, collocato in un’area di elevata bellezza paesaggistica e ambientale, e a
Cairano, paese simbolo della bellezza irpina, distintivo per la sua architettura e
per il suo paesaggio.
PROGRAMMA DI MASSIMA
Ore 10.30 Raduno dei partecipanti (mezzi propri) presso La Chiesa del Purgatorio
– Sant’Andrea di Conza (AV).
Visita guidata a cura dei giovani della Pro Loco Terra di Sant’Andrea sui
percorsi di Via della Pietra, Via dell’acqua e Via della Fede. I più
interessanti sono l’Episcopio, con il teatro all’aperto, la fontana
monumentale, il Seminario, il Convento, il lavatoio e il mulino ad acqua.
Ore 13.00 Pranzo presso il ristorante “Anema e Core” – prenotazione a cura dei
singoli partecipanti – per prenotare il pranzo telefonare al numero 389
147 0501 entro mercoledì 30 agosto – al costo di 25,00 euro a persona –
con il seguente menù: Antipasto (Tagliere con caciocavallo, grana, pecorino sardo,
campagnolo 24 mesi, salame nostrano), Primi (Cavatelli Andreina con mollica fritta e
cruschi, Orecchiette con melanzane a funghetto, alici di Cetara, concassè di pomodori),
Secondo (Filetto di maiale in manto di pistacchio con patate al forno), Dolce dello chef,
acqua minerale, vino rosso della casa, caffè.

Ore 15.30 Dopo il pranzo, visita alla Bottega del Maestro Michele Marena e alla sua
esposizione permanente di opere in ferro battuto. A seguire, ex Fornace
di Laterizi, oggi Centro Polifunzionale per a Comunità Giorgio Angelo
Gabriele, sede del progetto “Ogni Mondo è Paese, ogni Paese è Mondo”.
Ore 16.00 Trasferimento (mezzi propri) a Cairano. Visita guidata al centro storico
tra chiese, palazzi nobiliari e giardini fioriti fino alla Rupe, da dove si
può ammirare uno splendido panorama sulla diga di Conza e dove si
potranno ascoltare i suoni musicali prodotti dal vento attraversando
una apposita installazione inaugurata da qualche anno.
Ore 17.30 Termine della manifestazione

SANT’ANDREA DI CONZA: sorge nell’area dell’Alta Irpinia. È un borgo di 1.461
abitanti, situato a 660 metri sul livello del mare e a 72 km da Avellino. Il territorio si
estende per 7,05 km² ed è attraversato dal fiume Ofanto. L’etimologia del nome è
ispirato al culto del Santo Patrono del paese, mentre la specifica “di Conza” si
riferisce alla sua posizione geografica, nei pressi di Conza della Campania. Gli
abitanti sono detti santandreani e Sant’Andrea Apostolo è il loro patrono.

Le origini sono controverse. Secondo alcune fonti, il borgo sarebbe sorto dopo il
terremoto del 990 e la successiva epidemia di malaria, allorquando gruppi di
agricoltori si stanziarono intorno alla Chiesa di Sant’Andrea, situata tra Conza e
Pescopagano. Secondo un’altra ipotesi, il primo nucleo abitativo sarebbe nato con
l’arrivo dei Bulgari in Irpinia, chiamati dai Longobardi per ripopolare le aree interne
del Sud Italia, rimaste deserte a causa del conflitto contro i Bizantini.
Sicuramente, Sant’Andrea di Conza venne citata, per la prima volta, in un atto di
donazione del 1161, con cui il conte normanno Gionata di Conza e di Carinola si
impegnò a cedere la Chiesa di Sant’Andrea alla Chiesa di Santa Maria
dell’Episcopato di Conza. Da quel momento in poi, fino all’abolizione della feudalità
avvenuta nel 1806, il borgo appartenne alla Mensa Arcivescovile. Durante questo
lunghissimo periodo, fu amministrato da numerose famiglie: Del Balzo, Gesualdo,
Ludovisi e Mirelli.
LUOGHI DI INTERESSE: l’Episcopio, la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, l’e
Fornace Clemente-Malanga, il Seminario, la Chiesa di San Michele, la Chiesa Madre
di San Domenico, l’Arco della Terra, la Fontana, il Mulino ad acqua, il Centro
Storico.
CAIRANO: il territorio ha favorito l’insediamento umano fin dall’età del ferro,
evidenza confermata da interessanti ritrovamenti archeologici. La sua è una
posizione strategica ideale, di comunicazione tra la Valle dell’Ofanto e quella del
fiume Sele, nonché unione tra il litorale adriatico e quello tirrenico; per questo
motivo, divenne presidio militare durante l’epoca romana, a difesa di una colonia
molto preziosa a Conza e nota con il nome di Castellum. Anche in età longobarda,
Cairano assunse con molta probabilità il ruolo di Castrum militare, a difesa delle
valli sottostanti. I ritrovamenti archeologici portati alla luce nelle località Vignale,
Serra e Cannelicchio hanno individuato abitati e necropoli che risalgono agli inizi
del IX al VI secolo a.C. e che appartengono alla cosiddetta cultura “Oliveto-
Cairano”. Le necropoli sono uniche, caratterizzate da tombe a fossa, finora le più
antiche tombe di questo tipo rinvenute in Campania. La terra di Cairano è citata in
diversi scritti: la prima menzione storica si deve a Plinio il Vecchio nel Libro II-57
della sua Naturalis Historia. In seguito, fu ritrovata persino nel De Bello Civile di
Cesare e nella bolla inviata da Papa Urbano II all’Arcivescovo Alfano di Salerno nel
1096. È noto, inoltre, che Cairano, con l’avvento del feudalesimo e fino al 1679,
funse da rocca del feudo di Conza, per diventare feudo indipendente nel 1676.
Paese a vocazione agricola, ha subito un progressivo processo di spopolamento a
partire dal secondo dopoguerra.
LUOGHI DI INTERESSE: la Rupe, la Chiesa di San Leone Magno, la Chiesa della SS.
Immacolata Concezione, Cantine ipogee, Ruderi del Castello, Sito Archeologico
della Collina del Calvario, Chiesa di San Martino Vescovo, Centro Storico, Palazzo
Marchesale Mazzeo, Torre Civica, Palazzo gentilizio Famiglia Amato, Museo delle
Relazioni Felicitanti, Sentiero naturalisti

 

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