La crisi del Covid-19 e le Pro Loco

Il rione Purgatorio di Sant'Andrea di Conza

La Pro Loco “Terra di Sant’Andrea” fa sue le parole del Presidente dell’Unpli Avellino e rilancia da queste pagine l’intervista rilasciata alla testata giornalistica “il Ciriaco“.

UNPLI Avellino
UNPLI Avellino

Il coronavirus ha arrecato danni a tantissime attività, costrette a chiudere temporaneamente causa restrizioni di sicurezza. Ma non solo: l’emergenza sanitaria ha portato ad un radicale cambiamento delle abitudini di tutti, e lo farà anche nel prossimo futuro. Gli amanti di sagre e manifestazioni, ma anche i credenti con i riti religiosi, ad esempio, dovranno purtroppo fare a meno di queste loro consuetudini.

Ne abbiamo parlato con Giuseppe Silvestri, Presidente provinciale Unpli Avellino, considerando che molto spesso sono proprio le Pro Loco, soprattutto in provincia, ad essere protagoniste di tantissime attività degne di nota:

“Le manifestazioni hanno finora subito una doverosa interruzione, sono saltati tutti i riti religiosi della Pasqua. Sia per legge che per opportunità tutte le manifestazioni previste in discussione e non si potranno effettuare. Ovviamente noi tendiamo ad organizzare iniziative dove vengono migliaia di visitatori, questo tipo di attività in assenza di garanzie non potranno essere organizzate. Le Pro Loco organizzano tantissime manifestazioni, in questo senso il loro lavoro subisce duro colpo, ma vanno rispettate le disposizioni governative, regionali, comunali e soprattutto la salute, che viene prima di tutto. Le Pro Loco nella provincia ospitano oltre 500.000 visitatori per manifestazione: fin quando non ci daranno garanzia che è superato il problema sono tutte sospese, intanto il loro lavoro ha subito una conversione. Infatti in questo periodo, dove è possibile, le Pro Loco hanno dato vita a raccolte fondi per gli ospedali della provincia e contemporaneamente hanno svolto un importante lavoro di solidarietà nei confronti delle persone bisognose. Ovviamente non sempre è stato possibile, anche perché le Pro Loco, a differenza delle misericordie e delle croci rosse, non sono attrezzate per il lavoro di assistenza, però dove è stato possibile si sono impegnate in questa direzione“.

Con le manifestazioni ferme le Pro Loco si dedicheranno alla promozione culturale:

“In questo periodo, per avere una continuità nella promozione del territorio, Unpli e Pro Loco devono spostare il loro terreno di competenza da attività come le manifestazioni alla promozione culturale, attraverso iniziative di ricerca che aggreghino il territorio. Per cui stiamo provvedendo a fare un sondaggio tra le Pro Loco, per tenere innanzitutto viva la passione per il territorio, e al contempo anche per stimolare le loro proposte a livello culturale, tenendo in considerazione quelle che si possono svolgere in questo frangente. Non si ferma dunque il lavoro delle Pro Loco, semplicemente cambia di direzione: non verranno più svolte manifestazioni, quindi sarà importante avere un approfondimento culturale sulle eccellenze del territorio. L’idea è quella di creare una rete in vari settori: musei, riti religiosi, ma anche i falò, e questo grazie anche al sostegno di scuole e università e esperti del settore, al fine di creare un profilo più culturale senza incontri di massa. Per esempio credo sarebbe bello per la gente conoscere la storia del tartufo di Bagnoli o della Fiera di Venticano, tanto per fare due esempi“.

E a proposito delle manifestazioni e sagre, tanto amate dagli irpini:

Il rione Purgatorio di Sant'Andrea di Conza
Il rione Purgatorio di Sant’Andrea di Conza

“Credo che salteranno tutte le manifestazioni estive e probabilmente anche quelle autunnali: finché non si crea un clima di tranquillità per poter partecipare alle nostre manifestazioni non si ricomincerà. Non credo vi sarà un clima di spensieratezza senza vaccini o medicinali efficaci. Maslow parlava della scala dei bisogni, primari e secondari. Il bisogno della sicurezza è primario, e questo virus ha messo a repentaglio la sicurezza dell’uomo, che ora deve nascondersi in casa, rinchiuso ed evitare quello che è il contatto sociale, ovvero la cosa più bella al mondo. L’uomo ha perso la sicurezza. Ne approfitto per fare un forte ringraziamento al personale sanitario, che con alto senso di responsabilità è in prima linea ad assistere persone che hanno bisogno delle cure. Le bare di Bergamo sono una rappresentazione del dolore di tutta l’umanità, rappresentano tutte le morti del mondo“.

In merito al coronavirus:

“Bellissima la risposta del popolo italiano, ha dato grande prova di serietà, responsabilità e solidarietà. Tutti i tentativi di dividere l’Italia tra nord e sud vengono respinti da questo grande popolo che ha un forte senso dell’unità nonostante le differenze che per forza di cose ci sono. Mettiamo da parte polemiche e strumentalizzazioni politiche, al centro va messa la salute cittadini, che è sacra“.


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